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Il Chiodo

Di Luigi Pirandello

 

Ilragazzo ha confessato chequel chiodolui l'aveva trovato traversandouna strada del quartiere negro di Harlem. Era un grosso chiodo arrugginitocaduto forse da un carro passato poco prima per la strada.Caduto apposta.- Comeapposta?Inutile sgranar gli occhiodare un balzo sulla seggiola. Se non si voleva tener conto di questoedel modo come il ragazzo lo dicevacalmoconvintoma fissato negliocchi vitrei il terrore della cosa incomprensibile e inesplicabile che gliera accadutainutile seguitare a interrogarlo.Quel chiodo era lìin mezzoalla strada desertae vi spiccava in tal maniera che irresistibilmenteattirava a sé non pur lo sguardo ma anche la mano di chi si fosse trovatoa passareforzato a chinarsi per raccattarloanche senza sapere chefarseneanche per ributtarlo sulla strada poco dopo. Il ragazzo infattidice che lui non pensò mai che se ne sarebbe servito; che non ci pensòneppure nell'atto stesso di servirsene.L'aveva in mano perché nonaveva potuto fare a meno di raccattarlo; ma non ci pensava già più. Ilchiodo era ormai "quieto" nella sua mano (ha detto cosìetutti hanno avuto un brivido nel sentirglielo dire)il chiodo era ormai"quieto" nella sua mano perchécome volevaera statoraccattato. Ecosìsempre a suo direugualmente apposta due monelle di stradamentrelui stava per svoltare da quella dove aveva raccattato il chiododuemonellel'una di circa quattordici anni e l'altra appena di ottosierano azzuffate tra loro. Incendiate dentro un nembo di fuoco del soleestivo al tramontofacevano un groviglio di braccia di gambe di straccidi capelli; e lì per lìd'impetolui s'era gettato su loroavevaalzato il pugno e ficcato il chiodo in testa alla più piccola; poisubito dopoma veramente dopo un tempo infinitonel vederla morta comeda semprestramazzare ai suoi piedi tutta insanguinataera restatobasito tra l'orrore della gente accorsa.Perché aveva colpito lapiccola e non la grande non sapeva dire. Non conosceva né l'una nél'altra. Non aveva avuto tempo neppur di vederle in faccia. Aveva vedutosoltanto che la grande teneva acciuffata la piccola per i capelli sulletempiee che questi capelli della piccola erano rossi di ramee una suamanocome artigliatasulla faccia della grandeche le tirava da sottoorribilmente un occhioscoprendone tutto il biancofin quasi a farloschizzar fuori. Erastato forse per quel colore dei capelliper quell'occhio così tirato.Perché poi s'era saputo che il torto era della grande che voleva farealla piccola una soperchieriaapprofittandosi della gracilità di leimalatinacome s'era visto bene dal suo visino smunto affilatoche lìper terratra il sangueera sembrato di cerauna pietàquel nasinoquella boccucciatutte quelle lentiggini. Nessun dubbio che nella zuffaavrebbe avuto leiinfinela peggio. Elui con quel chiodo l'aveva uccisa. Oradopo l'interrogatorioascoltacurvo sulla seggiolae con una cupamaraviglia negli occhile mani gracili sui ginocchisegnate da graffiiche forse lui stesso s'è fatti senza saperlo. Ascolta le ragioni che glialtri escogitano per spiegare il suo atto.La sua maraviglia è chepossano esser tantequeste ragionimentre lui non sa vederne nemmenouna; tantee tutte parer vere e probabili sia quelle escogitate in suofavoresia quelle contro di lui. Masìpaiono vere e probabili anche a luise si lascia prendere però aconsiderarle come un costrutto di ingegnose supposizioni e invenzioni nonpropriamente riferibili a lui e al suo atto; altrimenti no; talune lofarebbero persino riderese non si sentisse trattenuto dallosbigottimento e da un'altra cosa che gli tengono sotto gli occhisultavolino del giudice: il chiodola cui ruggine s'è tinta d'un rosso piùcupo; e da un'altra cosa ancorapiù terribile di tutteche lui si tiennascosta nel più profondo del cuorequasi debba provarne vergogna. Manon è vergogna. E spavento. E trema al solo pensiero che possa esserescoperta. Una disperata pietàuno sconsolato amore che gli è nato e amano a mano cresciuto per LEIche solo adesso è venuto a sapere che sichiamava Betty; così soltantoBetty; perché così soltanto di nome eraconosciuta; e nessuno infatti è venuto a presentarsi per lei.Con questo sentimentosegretoche lo cuocenon gli importa se coloro che parlano offendono laveritàe dicono cose contro di lui; anzi n'è contento perché ogni cosaingiusta che dicono gli dimostra sempre più che vera è invece soltantoquell'altra a cui nessuno vuol crederedi quel chiodo cioè cadutoapposta e di Betty e dell'altra ragazza cheproprio mentre lui svoltavadalla stradasi erano azzuffate ugualmente apposta perché lui da quellaloro zuffa trascinato a menar le manisenza più pensarci armato di quelchiodocommettesse la feroce ingiustizia d'uccidere una innocente.E non è veroBettydeituoi capelli; che i tuoi capelli rossi non erano belli. Erano bellieranobelli e ti stavano bene. E che importa che sul visino affilato abbia tuttequelle lentiggini? Se aprissi gli occhi che non t'ho nemmeno visti! Ahfosse avvenuto il miracolo che tulà per terrafra tutto quel sangueper far passare a tutti lo spaventod'improvviso scoprissi la furbizia didue occhietti vispi. Manon è avvenuto questo miracolo. Gli occhietti te li ho visti soltantochiusiper sempre. Forsemalatuccianon potevi più averli vispi. Nonimportanon importa: apriliapriliBettye sorridi.Forse ti manca qualchedentino; non li avrai ancora rimessi tutti; non importasorridi. Maqueste labbra bianchequeste labbra bianche; bisogna lavare subito tuttoquesto sangue. Insultoepilettico? Chi dice insulto epilettico?Lo dicono per luie spieganoi sintomi del male. Ma lui è sicuro di non aver mai provato nulla disimile. Può darsi che sia affetto di quel male senza saperlorimastonascosto fino al momento del delitto e tutt'a un tratto esploso in lui?Se seguitano a dire di questecose gli faranno scoppiare il cuoreo lo faranno impazzire.Ma ora dicono istintomalvagio. Preferisceche dicano cosìperché non è vero. Luiistinto malvagio?Non ha mai potuto assisteresenza ribellarsi alle crudeltà dei suoicompagni di ricreazionecontro qualche bestiolina o un insetto. Mai rivelatoluiistintimalvagi. E se credono che ne sia prova quel chiodo raccattato per terrafanno ridere. Non lo conoscono. Non parlano di lui. Nessun istinto s'erarisvegliato in lui nell'atto di raccattare il chiodo; l'aveva raccattatosenza neppur pensare a quello che faceva; ed era così al tutto alienochenel tratto di strada prima di svoltarepensava soltanto al carroaun carro da cui quel chiodo poteva esser caduto; un carro che forses'avviava verso la campagna lontana. Perché lui tornava proprio dallacampagna in quei giornidov'era stato a villeggiare con la famiglial'estatee ne aveva visti passare tanti di quei carri lungo i sentieritra le erbe alte. Madel restodicano quello che vogliono; inventino; facciano le più assurdesupposizioni; non gli importa più di nulla: è già lontanonella campagna di Old Limedove ha passato l'estate; rivede la villa e tutti i dintorni deliziosinell'aria serena; la barchetta a vela del padre ormeggiata presso lasponda del fiumeil Connecticutpiù azzurro del mare tra tanto verded'intorno; è andato col padre su quella barchetta fino all'oceano; piùoltre la mamma non permetteva che si andasse: la barchetta con tutta lavela era così piccola; ma la villa era grandecon tante colonne perfinta sulla facciatae tutta circondata da tanti grandi alberi bellicheil nonno era sicuro fossero eucalipti e il babbo diceva platani e faggi;eucaliptieucalipti; platanifaggi; ma il fatto era che facevano tantaombrache dentro la villa quasi non ci si vedeva ed era meglio passare legiornate all'aperto; del resto in campagna ci si va per questo; maattentogli gridava dietro la madredi non allontanarti troppo; e loroseduti sul davantirestavano a spiegare agli amici che venivano atrovarli che quella villa era la più antica di Old Limee una delle piùantiche di tutta l'America; mentre lui o correva felice come un pazzolungo le sponde del fiume o si perdeva nella campagnain mezzo all'erbacosì alta e spessa e che sentiva così di tutti i succhi della terra chequasi soffocava e ubriacava. Ma ora non può più esser solo.Ora è là in mezzo a tuttaquell'erbacon Betty; vuole giocar con lei; ma Betty dapprima non vuole;poi gli dà la maninauna manina ancora fredda freddadi geloche dàun brivido a toccarla; non bisogna più pensarci; si china a guardarla;lei ora lo segue a capo chino e col ditino dell'altra mano all'angolodella bocca. Vanno e vanno. Ma così è inutilese non debbono giocare.Non vuole più giocare? Non può? E allora? Si vuol gettare di nuovo aterra? No! No! Betty ora è guaritae dev'esser vispa di nuovoe ridererideresì. Ma Betty si ferma e con la manina gli fa segno d'attendere unpò. Che cosa? Deve allontanarsi un momentoun momentino solo. Unbisogno. Lui resta un pò mortificato. Non gli piace che le femminuccefacciano saper certe cose. Ma ecco che invece di leidal punto dove èandata a nascondersivien fuori un'altra ragazza; nonon è quella dellazuffa; è una sua cuginettagrassa e bruttaquasi della sua etàvenutada Harlem con la madre per passare in campagna tutta la giornata; lui nonla può soffrire. Dov'è andata Betty? Eccola là lontano che corre; hapreso questo pretesto per fuggire; ha paura di lui. NonoBetty; lui nonti farà più male; lui darà la sua vita per farti rivivere e lasceràche tu prenda in casa il suo posto. Ora sei qui; ci penserà la mamma alavarti bene; e via tutti questi straccetti; con un abitino nuovo tivestiràd'un colore che ti stia bened'accordo con questi tuoicapellucci rossiun abitino color pervinca; oh come ora sei carina così;peccato che lui non ci debba esser più per vedertise ha dato per te lasua vita; e tu resterai sempre piccina cosìqua in campagnasenza maifarti grande per nessuno; in campagnacome in un paradisoBetty.Non l'hanno incriminato.Dichiarato liberoil ragazzonon ha dato segno di nulla. Ha tratto soltanto un sospiro. E sicuro chelui morrà di pena per Betty. Maforse non morrà. Passeranno gli anni. E forse da grande penserà qualchevolta a Betty. E la vedràsempre piccinache lo aspetta in campagna aOld Limecon l'abitino color di pervinca sempre nuovoche s'accorda benecoi suoi capellucci rossi.